Questo è un breve racconto che dedico ad Anela Dj, mia musa ispiratrice:
Venerdì sera. Anela si stava recando al suo centro benessere preferito. Era la serata delle donne, gli uomini non potevano entrare nella grande area della sauna.
Da tempo guidava in quella direzione con un po' di timore. C'era una ragazza, Nina, una grande e bella donna di colore sui vent'anni. Alla serata delle donne, Nina si faceva sempre strada con prepotenza. Più di una volta Anela aveva lasciato la sedia a sdraio migliore sotto lo sguardo aggressivo di Nina. Quando aveva incontrato Nina in un corridoio, Anela nonostante fosse più grande aveva sempre abbassato lo sguardo e si era subito allontanata.
"Beh, stasera le cose cambieranno", si disse tra se e se Anela, salendo in macchina.
Arrivata al centro benessera attraversò lo spogliatoio come un gatto a caccia e alla fine individuò Nina che si stava spogliando in una fila vuota di armadietti. Nessuno aveva osato entrare in quella fila, Anela sì.
Entrò nella fila e prese un armadietto a qualche metro da Nina.
Nina sembrò sorpresa per un attimo. Poi entrambe le donne fecero finta di ignorarsi apertamente. Ma in segreto ognuna di loro scrutava intensamente il corpo dell'altra.
Anela era stupita: Nina non era così alta come aveva sempre pensato, anzi era quasi della sua stessa altezza. Tuttavia era bella proprio come la ricordava. Il suo corpo sottile ma ben studiato aveva esattamente la giusta quantità di muscoli per apparire in forma e sexy. Le gambe di Nina erano incredibilmente lunghe e sottili, il sedere rotondo e sodo. Il suo seno era piccolo e robusto. Le sue labbra erano carnose, i suoi occhi di un marrone intenso, quasi nero, i suoi capelli neri erano lunghi e ricci. La sua pelle impeccabile aveva il colore del caffè con appena un po' di crema.
Nina ora era nuda. Si diresse verso Anela ondeggiando i fianchi. La spalla marrone di Nina sfiorò la pelle bianca ma abbronzata di Anela. Per un secondo gli occhi marroni incontrarono gli occhi ambrati in uno sguardo duro e di sfida. Poi Nina se ne andò, senza voltarsi indietro.
Anela seguì la sua nemesi attraverso la spa. Nina camminava come una regina, tutti evitavano i suoi occhi. Anche le donne più grandi e apparentemente più forti si scansavano il più rapidamente possibile. Nina si guardò alle spalle per assicurarsi che Anela la seguisse e poi entrò in una cabina doccia. Lasciò la porta aperta.
Senza esitazione Anela prese una cabina proprio di fronte a quella di Nina.
Entrambe si insaponarono il corpo, con gli sguardi fissi sulla stanza.
Ancora una volta Nina si mosse per prima. Si asciugò ed entrò nella sauna. Anela la seguì direttamente.
Nina lanciò un'occhiata sdegnosa a tutte le persone che si trovavano all'interno della sauna. Immediatamente tutte le donne se ne andarono.
Anela rimase finalmente sola con Nina. Orgogliosa e alta si mise di fronte alla bellezza dalla pelle scura. I suoi occhi erano fissi su quelli scuri di Nina, senza battere ciglio. Nel caldo secco le prime gocce di sudore si formarono sulla pelle color caffelatte di Nina.
Si sedettero sulle panche di legno. L'una di fronte all'altra studiarono il corpo perfetto della loro avversaria.
Dopo qualche minuto entrambe le donne erano coperte da uno strato di sudore, grosse gocce cadevano dai capezzoli eretti.
Anela decise che era giunto il momento. Si alzò, lanciò un ultimo sguardo di sfida a Nina e uscì dalla sauna. Si diresse verso una cabina doccia solitaria. Senza voltarsi indietro, entrò e si girò con le mani sui fianchi.
I lati e la porta del box erano di vetro smerigliato.
Nina seguì la sua avversaria senza esitazione. Chiuse la porta del cubicolo dietro di sé e si mise di fronte a Anela, rispecchiando la sua postura. L'aria nel cubicolo sembrava vibrare di tensione sessuale.
Ancora una volta gli occhi di Anela percorsero tutto il corpo lucido di sudore dell'avversaria. Osservò una goccia di sudore cadere dal capezzolo bruno e duro di Nina, non vedeva l'ora di testare i propri capezzoli rosa contro quelli della sua giovane avversaria.
I loro sguardi si fissarono l'uno nell'altro. Quasi al rallentatore, entrambe si mossero in avanti.
I loro capezzoli lunghi e duri si toccarono, le prime due gocce di sudore si mescolarono e caddero giù, unite. Le punte si toccarono. Le due guerriere respiravano in sincrono, a ogni respiro i capezzoli venivano premuti più forte, a ogni espirazione la pressione si allentava un po'.
Senza preavviso Anela attaccò. Le sue dita afferrarono il sedere sodo di Nina e tirò a se la sua nemica. I loro seni si schiacciarono, i loro ventri scolpiti si scontrarono con un suono umido e stridente. I loro ombelichi profondi si risucchiarono, il sudore al loro interno si mescolò, le loro lunghe gambe si intrecciarono e lottarono per la posizione.
Alla fine anche le loro fiche si incontrarono. Entrambe le lottatrici emisero un urlo acuto quando le loro labbra morbide e gonfie si unirono.
Ancora e ancora le due amazzoni fecero scontrare ritmicamente i loro corpi. Ancora e ancora le loro tette sbatterono insieme. Ogni colpo faceva esplodere di dolore i capezzoli che si scontravano ed era accompagnato da un misto di urla e gemiti.
Nel frattempo una piccola folla di donne si era radunata davanti al cubicolo, attirata dalle urla di lussuria e di dolore. Con stupore guardavano le forme bianche e nere aggrovigliate, solo vagamente visibili attraverso il vetro smerigliato. Hanno osservato i due corpi marmorei scontrarsi con ininterrotta ferocia per quasi 15 minuti. Oscillando avanti e indietro, a volte il corpo bianco veniva quasi schiacciato contro il vetro, a volte quello nero veniva quasi messo all'angolo e controllato.
I capezzoli e le labbra di Anela pulsavano di dolore per la lotta feroce. Si rese conto che la forza corporea di Nina era pari alla sua. Per rompere questa situazione di stallo, cambiò repentinamente i suoi piani.
La bocca di Anela si abbatté sulle labbra brune e piene di Nina. La sua lingua invase la bocca di Nina. Anela assaporò la sensazione della lingua umida di Nina che sbatteva contro la sua per fermare la sua conquista. Per qualche secondo le loro lingue rimasero in stallo, poi iniziarono a lottare, Nina lottò ferocemente mentre Anela attaccava con quanta più forza e determinazione possibile.
Improvvisamente Nina si tirò indietro, la sua testa si spostò all'indietro di qualche centimetro per sfuggire al duello di lingue. Era tutto ciò di cui Anela aveva bisogno. Attaccò con ogni parte del suo corpo perfetto e sbatté la schiena dell'avversaria contro la parete di vetro. Le sue labbra premevano profondamente su quelle di Nina, il suo clitoride invadeva la fica di Nina.
Anela tenne Nina al suo posto contro il vetro, intrappolata tra la parete e il suo corpo forte e si scopò Nina in posizione eretta, alla missionaria. Ad ogni spinta del corpo di Anela le donne all'esterno guardavano esterrefatte e incredule il culo di Nina sbattere contro il vetro smerigliato, accompagnato dai forti gemiti di entrambe le lottatrici.
Nina non riuscì più a trattenersi, venne e tutto il suo corpo si scosse e si contorse.
Anela invece assaporava la visione della rivale sconfitta che si contorceva nella sua morsa. Qualche altro colpo di clitoride e venne lei stessa in un orgasmo controllato. Una volta soddisfatta, lasciò andare la rivale, Nina cadde a terra e si accartocciò su se stessa, piangendo.
Anela uscì dal box doccia. Lo sguardo selvaggio dei suoi occhi d'ambra si posò sulle donne riunite, sfidando ognuna di loro a sfidarla. Nessuna ebbe il coraggio di incrociare il suo sguardo.
Alta e fiera, si allontanò, soddisfatta ma in fondo un po' delusa, perché sentiva che era stato troppo facile…
